Andrea Quadarella, Candidato Consigliere

Quada

30 anni, atestino doc

Responsabile di primo soccorso, addetto sicurezza, coordinatore di attività formative-culturali e assistente bagnanti. Unisce le sue specializzazioni ai tanti hobby: leggere, fare attività sportiva e organizzare eventi e iniziative culturali.

Quali sono i “suoi” luoghi di Este? Vive in centro, in via Ca’ Mori, ma è cresciuto nella zona Salute/Pilastro, in via Marziale.

Si sente molto legato anche a Viale Fiume che vive quotidianamente con l’attività della scuola di musica, lingue, sala prove e centro culturale che dirige con passione.

Cosa ci racconta di sé…

Il servizio alla comunità è la mia priorità, che perseguo con passione attraverso la politica e la cultura. Sono da sempre attivo nell’associazionismo atestino. Ho giocato a pallanuoto e praticato teatro amatoriale. Sono laureando in giurisprudenza. Il diritto internazionale è il mio ambito di approfondimento e specializzazione e credo molto nell’importanza di una proiezione internazionale tanto individuale (motivo per cui ho investito nelle mie competenze linguistiche straniere che continuo ad ampliare e affinare) quanto nella pubblica amministrazione.

 

Il più caro ricordo legato a Este?

Per Andrea è difficile sceglierne uno solo ma certamente tra i più bei ricordi conserva quelli legati al servizio svolto per la comunità atestina da consigliere comunale: rappresentare i concittadini è stato un onore senza paragoni e ogni riunione, procedimento o manifestazione a cui ha contribuito lo hanno accresciuto di ricordi inestimabili.

La canzone preferita?

Ama la buona musica, tutta, ha messo tanta energia per incentivare lo sviluppo della cultura musicale nella nostra città e per creare spazi per i musicisti dove provare, insegnare o anche “solo” ascoltare musica.

È veramente arduo per lui citare un solo brano. Tra i tanti, in questo momento della vita sceglie “Hey you” dei Pink Floyd e “O Que sera”, sia nella versione di Chico Buarque che in quella successiva italiana “Oh che sarà” di Mannoia e Fossati.

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